Possibile ovvero un nuovo mondo per e della politica


La democrazia partecipata è da oggi realtà con Possibile.

Non è una storia nuova,  ma con radici profonde in un processo sudamericano sviluppatosi tra il 1960 e il 1980.

Essa presuppone la piena condivisione dei militanti politici nelle decisioni da prendere e che li coinvolge.

È la soluzione al fallimento della democrazia rappresentativa dei partiti novecenteschi e si pone come obiettivo quello di inclusione del corpo politico.

Intende allargare la sfera decisionale e permettere a tutti gli iscritti di intervenire in una decisione politica,  di essere consultati ed esprimere una propria idea.

Un democrazia che vuole ingaggiare tutti gli stakeholder e i militanti nel governo del territorio.

Nella sua formulazione originaria, la democrazia partecipata era considerata come uno “strumento di pressione”: la partecipazione era infatti uno strumento attraverso cui spingere le amministrazioni pubbliche a rispondere ai bisogni dei soggetti sociali più deboli e marginalizzati. È associata dunque ad una concezione della democrazia legata ai valori di uguaglianza e giustizia sociale e può essere vista quasi come un ideale politico, nel senso più genuino del termine.

L’elemento caratterizzante riguarda le forme di coinvolgimento dei militanti negli spazi del potere decisionale e alle modalità di empowerment e di partecipazione alla formulazione politica.

La democrazia partecipata si colloca infatti all’interno dei processi di coinvolgimento attivo della militanza politica.

È però fondamentale che, nel corso del processo, ci sia un’estrema chiarezza sugli ambiti del potere delegato ai militanti e sulla reale considerazione in cui saranno tenute le loro proposte, per evitare che la loro militanza divenga un mero esercizio virtuale.

Dal punto di vista normativo,  nella nostra Carta Costituzionale esistono spunti alla democrazia partecipata: nell’art. 2, che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo anche all’interno delle formazioni sociali, e nel secondo comma dell’art. 3, che individua nella partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento.

Benvenuto Possibile.

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