La storia dei singoli, delle collettività, dei movimenti, dei partiti politici è segnata da momenti come questi. Non è il momento di indietreggiare e di ripensare. E di pensare opportunisticamente. Occorre essere consapevoli che i metodi piccolo-borghesi dei circoli è passato e che necessita investire su una democrazia che muova dal basso per garantire il legame tra la realtà e le idee, legame che si è perso e che occorre recuperare. con un lavoro tenace e sistematico. Un compito che conosciamo bene per superare tutta la pericolosità dell’opportunismo, che da troppo tempo, a sinistra, si muove nell’organizzazione delle iniziative e delle prese di posizione. Impotenti, davanti alla psicologia renzista, adottando senza spirito critico il punto di vista della democrazia borghese e che riduce la possibilità di innovazione politica di sinistra.
La sinistra nel suo agire ha soltanto uno strumento: l’organizzazione. La sinistra, divisa dall’anarchia imperante del mondo borghese-renzista-di destra, schiacciata sotto il peso di una situazione economica di totale asservimento alle logiche del capitale, spinto continuamente verso una miseria sempre più dilagante.
A questo movimento dal basso non potranno resistere né il PD già decrepito nella sua autocrazia di governo dell’Italia, né il potere della finanza internazionale.
Questo movimento si aggregherà sempre più, malgrado i diversi cambi di rotta e i passi indietro, nonostante le fasi opportunistiche dei grillini, nonostante le fanfare dei radical chic.
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